Graves Of Nosgoth «Ex Tenebris Ad Lucem» (2011)

Graves Of Nosgoth «Ex Tenebris Ad Lucem» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1668

 

Band:
Graves Of Nosgoth
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Graves Of Nosgoth

 

Titolo:
Ex Tenebris Ad Lucem

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca Lometti - vocals
Mirko Capitani - lead guitar
Eleonora Nanni - guitar
Thomas Volpari - bass
Giammarco Agazzotti - drums

 

Genere:

 

Durata:
46' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Buona proposta questo album dei Graves Of Nosgoth, che avranno però da lavorare ancora un po' per focalizzare e personalizzare la loro proposta e migliorare la produzione sonora. L'intento principale sembrerebbe quello di fondere, traccia per traccia, diversi generi, ben inteso, sempre correlati al metal, con la volontà di far percepire una sorta di sound talvolta vagamente delirante; le capacità compositive sembrano esserci ed è questa la loro miglior qualità: creare delle tracce molto variegate, tali che si possono udire insieme fraseggi NWOBHM e blast-beat death metal senza pietà (su “Herodes” ad esempio). Quindi l'accostamento base è tra la melodia e la violenza; violenza intesa come heavy metal a tutto tondo, così come anche per la melodia, che non si limita ai suoni delle sole chitarre, ma adopera anche dei bizzarri cori spettrali.
Oltre a queste benemerite caratteristiche spunta anche una lunga power ballad, “The Fallen Hope” (presente anche in versione acustica più breve), di ben oltre sette minuti che dimostra l'interesse per il gruppo per sonorità più facilmente accessibili, con richiami stilistici tra i Metallica e i System Of A Down, molto anni '90 e poco intrigante; ha l'aria di un numero piazzato più per avvicinare un pubblico un po' distratto, ma in fin dei conti non offre una melodia così memorabile, anzi, direi più che altro che il senso di deja vù verso le band citate è palpabile e mette in luce i limiti della performance vocale pulita. Anche “Eteral Sunrise” con le sue chitarre ombrose stile Cure/Joy Division pare voler strizzare l'occhio a sonorità più morbide; la loro dimensione migliore è quella di brani feroci e inquietanti come “Scarred Night” e la lunga “Shameless Mastery”, tappeti di chitarre e sezione ritmica a tutto spiano, voce in growl, con corredo di break evocativi davvero ben incastrati. Peccato infine per una suono che nasconde le chitarre in favore del basso (non che questo strumento non conti, ma il metal è prevalentemente chitarra) e un po' caotico nel complesso.

Track by Track
  1. Furious Dance 70
  2. Herodes 70
  3. Shameless Mastery 75
  4. The Fallen Hope 45
  5. The Damned Alchemy 50
  6. Scarred Night 70
  7. Eternal Sunrise 55
  8. Dark Age In The Abyss 70
  9. The Fallen Hope (Acoustic Version) 45
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
62

 

Recensione di June » pubblicata il --. Articolo letto 1668 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti